ode all’ amor fuggito
all’ alba al fuggir del buio
vedo la tua figura apparir soave
nel crespo dei gialli girasoli
che ti donan colore
tra le viole porpuree
iradian calore
facendo da bel manto
al tuo grazioso viso
io sul’ uscio ad aspettar
gioe e dolori,
speranze e amori.
il sogno svanisce
tutto finisce.
io
nel vuoto letto
rimango solo
a ricordar
l’ astratto profumo
che fù.
Cosi con questa poesia ricordo Carla. La scrissi dopo mesi che lei non era più con me. Dopo che per un non misurato arco di tempo erò stato attanagliato stretto nella morsa più atroce del disfattismo totale donando tutto me stesso al dolore senza riserve, senza pudore, il dolore ero io. Passavo cosi le mie giornate a casa trascurando il lavoro non facendo nulla vagabondando perso nella tristezza infinita, stavo solo male. Non capivo e non volevo soprattutto comprendere il motivo del perchè lei se nè era andata. Vedevo sentivo respiravo l’ ombra di Carla in qualsiasi luogo, ogni dettaglio mi faceva pensare a lei. Tutto me la ricordava. Neanche la mia separazione con Gloria soprattutto quella da mio figlio Kevin fù cosi traumatica.
Impresso nitidamente quel giorno, che la vidi apparire in un mattino soleggiato, tenue, caldo di un’ acerba primavera.Ricordo era un sabato. Bella, un fiore a maggio profumata emanava colori, slanciata nella figura, scese dalla sua bicicletta nera,dallo stile alquanto naif. Sorridendomi radiosa; mi disse:Io mi chiamo Carla piacere, te sei Gino, l’ idraulico vero? Si sono io risposi mostrando una naturalezza che non avevo, tanto da risultare scorbutico- che succede?Dissi con un tono di voce svogliato. Scusami continuo lei: da oggi sono venuta ad abitare qui in paese, ma ho dei problemi, con la doccia e altre cosette inerenti la tua profesione, che andrebbero sistemate- non è che saresti cosi gentile da venire da me -per darci un occhiata. Ad altro indivuduo quel giorno avrei risposto sicuramente con negazione.A lei dissi di si. Estasiato ed emozionato da tale figura- mi era parso di aver visto la “Madonna”- troppo bella. Quella chioma nero fulgido fluente, ondeggiante fino alle spalle, occhi verdi di non facile definizione tanto erano intensi, perle magiche scintillanti. Rimasi subito ammaliato da cotanto fascino deliziato ancor di più dal suo sorriso aggraziato, malizioso, che la rendeva una dea, poetica, una musa-un vero inno allo splendore. Poi con il suo gentile modo di porsi diveniva delicatamente irresistibile. Presi la mia bici e la segui’ fino al paese. Una volta arrivati nella sua abitazione ,situata al centro, vicino il palazzo del municipio. Entrai nella casa non era grande, giuste le dimensioni, carina e ben tenuta. Un bel terrazzino straripante di vasi, gerani rosso vivo gli davano ancor più tono.Un ragazzo sui ventanni e una bambina seduti sul divano guardavano un programma televisivo, seppi in seguito essere i suoi figli.Esegui il mio lavoro, semplice, niente di che, normale riparazione. Allungai il tempo del mio lavoro di proposito, facendo vedere che la rottura era più seria e più impegnativa di quello che in realtà fosse. Per guadagnare di più? Qualche maligno lo penserà certamente. No! solo perchè mi piaceva stare li’ a parlare con lei. In poco tempo scoprii molte cose su Carla. Si era appena separata dal marito, un maresciallo della benemerita. A detta sua dal carattere dispotico, arrogante con un innato”pregio” di farla sentire un’ incapace rendendola fragile, praticamente una nullità. Il maresciallo non si contentava di denigrarla, per gradire la riempiva anche di corna tradendola con ragazze giovani. Curandosi comunque di raccontargli i suoi misfatti amorosi, perchè lui sosteneva che in un rapporto di coppia è molto imporante la sincerità e la fiducia-allucinante- Quest’ ultimo affermava a Carla di rimanere tranquilla di continuare a fare serenamente la madre e la moglie, che tutto si sarebbe sistemato, prima o poi. Se Carla provava a contraddirlo gli mollava qualche sonoro ceffone sul delicato viso lenendolo ferocemente ingiustificatamente . Il tutto condito da un rassicurante finale- non ti preuccupare ti amo.Io allibito da questi racconti pensavo: Certo uno quando ama una persona la tradisce, la picchia. la tratta pure male facendola sentire cosi’ insignificante. “Giusto”, “normale”,” scontato”. Ad ascoltare il racconto di tali episodi oltre che rimanere esterefatto e sorpreso riflettendo tra me e me mi chiedendevo: per fortuna! Costui dice che l’ama e la tratta in questo riprorevole modo. Se non l’ amava? A stà poverina cosa gli faceva? Mamma mia che disastro quanta confusione-che storia triste. L’autostima di Carla era ridotta allo zero finita scomparsa dietro la pura follia del despote coniuge. Tanto d’ammalarsi di una forma acuta di depressione.Per questo- dietro il consiglio del medico curante s’ era messa in aspettativa dal lavoro, era impiegata in un ministero.Cosi’ era “scappata” da Roma scegliendo di venire ad abitare in campagna, in questo borgo burino, discreto e silensioso. A completare l’ attuale quadro familiare: c’era Paolo figlio maggiore 21 anni bravo ragazzo, ma alquanto strano, nervoso, sempre arrabbiato, pareva avercela con il mondo intero- tutto il l padre sosteneva la madre . Poi c ‘era la deliziosa Marzia minuta , 9 anni, carina, simpatica, accattivante, curiosa, solcava lo stile e la natura della madre. Dal nostro primo incontro Carla e io non abbiamo mai smesso di frequentarci ci vedavamo praticamante tutti i giorni, eravamo divenenuti molto amici, solo amici. Nei nostri interminabili discorsi entrambi sostenevamo il valore della nostra amicizia, un bene prezioso, che non si doveva rovinare per nulla al mondo e di conseguenza tanto meno con l’ amore.In poche succinte parole non ci dovevamo mai mettere insieme,essere coppia, niente legami sentimentali.Propietaria di questo concetto e accanita sostenitrice era Carla.Io? bè un pò meno, mi adeguavo mal volentieri accondiscendendo la sua teoria.Con lei si parlava ragionando di tutto: delle nostre vite, dei nostri ex, io ero di conforto a lei, lei a me. La sua depressione migliorava facendo progressi di giorno in giorno. I nostri discorsi spesso erano imperniati su i nostri figli il loro disagio, come vivevano le separazioni.La mia situazione riguardo Kevin era di molto peggiorata, lo vedevo sempre meno. Gloria la bastarda stava riuscendo a mettermelo contro in maniera definitiva.Nel contempo mi ero affezionato molto alla piccola Marzia con Paolo invence i rapporti erano più complicati d’ altronde era in continuo disaccordo anche con la medre, litigi continui – ragazzo difficile Paolo .Dopo qualche tempo- un giorno, Paolo comunico alla madre che si sarebbe trasferito a Ostia, a casa della sua ragazza, avendo trovato lavoro li nelle vicinanze. Paolo nel contesto era divenuto più sereno aveva addolcito i suoi modi avendo recuperato anche un qualcosa del rapporto con il padre, che per ovvi motivi aveva interrotto. Con la madre era tornato ad essere nuovamente amorevole i suoi modi bruschi le loro litigate erano quasi del tutto scomparse lontani ricordi. Carla era felice di ciò della ritrovata complicità con il figlio. Per questo motivo tale notizia la sorprese e non l’accolse assolutamente bene . Debbo dire che subito si rese conto che quella in fin dei conti era la soluzione migliore, per il bene di Paolo almeno momentaneamente . Appena Paolo lascio la casa li nel paese, tra me e Carla le cose assunsero ua dimensione diversa il nostro rapporto si strinse divenne ancora più saldo divenimmo intimi complici. Passavamo molto del nostro tempo insieme. Cenavamo a volte da lei o da me indifferentemente tutte le sere.Fù proprio a casa mia Marzia non c’ era ,rimaneva a dormire dal padre. In una serata di fine estate, calda, torrida,ricordo che si sudava solo a guardarsi. Dalla finestra aperta la luna faceva capolino, piena, illuminando silente la stanza. La lunga chioma di Carla appariva scintillante nei riflessi lei più bella che mai.Il silenzio bucolico era rotto solamente dal frinire costante delle cicale che melodiosamente facevano da colonna sonora. Ma anche no! non è vero assolutamente! era soltanto una bella rottura di coglioni. Non devo essere romantico a forza su ciò che non l’ è. Carla si alzo dalla sedia spense la sua sigaretta all’ improviso si avvicinò contro di me guardandomi come non aveva mai fatto prima d’allora.La sua leggiadra veste scivolò cadendo silensiosa sul pavimento, rimando cosi pura, nuda, bella.Io incantato davanti a lei la fissai stupito prima di capire cosa stesse succedendo le nostre lingue si erano insunuate in un groviglio appassionato. I nostri corpi si bramavano avendo celato per troppo tempo il loro amore. Finalmente liberi si scatenarono.Cercandosi trovandosi.La presi li, sopra il tavolo della cucina con voglia animalesca la feci dolcemente mia. Carla denudata del suo intimo pudore mi amò felicemente contenta di farlo essendosi liberata degli spettri che devastavano il suo presente ora non c’erano più. Ci carezzammo guardandoci, assaggiando ogni centimetro della nostra pelle, provocando in noi brividi sconvolti. Nutruti delle nostre essense, inebriate di loro nettare. Baci lunghi interminabili come la nostra notte d’ amore troppo breve,troppo corta, per noi che l’avevamo a lungo desiderata. Facemmo l’ amore tutta la notte in ogni angolo della casa, in ogni dove. Finalmente, insieme finalmente.
Ora sono stanco sono le due di notte, vado a letto .Domani devo alzarmi presto. Devo allestire un bagno ad una simpatica, quando pignola arzilla vecchietta.Mi aspetta una giornata lunga e faticosa.D” altronde io vivo con il fare l’ idraulico. Sicuramente non con la scrittura, quest’ ultima è passione solo passione. Ora vi saluto alla prossima volta, se vi va vi racconterò il finale di questa confusa storia d’ amore. buonanotte
Commenti su: "confusioni d’ amore secondo episodio”Carla”" (23)
E certo che mi va, non avrai mica intenzione di lasciare tutto sospeso. Ehi, occhio che ti tiro un tubo, capito idraulico?? Continua il racconto ^__^
Ciao, Pat
…aspetterò il seguito…
nn può finire male…xòòò–
buona domenicaciaoo
sta diventando un appuntamento interessante questo……riesci a coinvolgerci nelle vicende e a lasciarci ogni volta ad attendere il seguito……..bravo davvero! A presto spero, per il seguito, ciao Nazzareno buona domenica!
Sempre più bello il tuo racconto, Naz…aspetto con ansia il seguito…un abbraccio e buona domenica!
Mamma mia che bella Nazza caro! Decisamente sei un poeta! Avanti… dicci il resto amico mio e se mi perdo qualcosa…. fammelo sapere!
Un bacione
Certo che ci vuole il seguito caro Naz, sono presissima dalla narrazione e non edo l’ora di rileggerti, ma ci sarà solo un prossimo episodio? Naaaaaa dai che mi piace questo Gino!!!
Un grosso smack!
Ma sei un fenomeno! Sono rimasta inmcollata al racconto leggendolo attentamente fino all’ultima parola poi…..sono le due chiudi e vai al letto!?
Aspetto il seguito, bellissima storia magari ne viene fuori un bel romanzo, bravo t’incoraggio a continuare.
Buona domenica.
Silvia
gino………….manda un bacio a voi tutte e se occore un idraulico son qui. ah ah buona domenica a tutti
gino
ehm ehm… stavolta mi son un po’ persa nella lettura e poi la poesia mi ha un po’ stranita… che l’abbia gia’ letta in passato?
Ciao ciao
Dona
Che bello questo racconto…fa restare con la voglia di leggere il seguito che attendo con piacere….
Buon inizio di settimana! Ciaoooo
Aspetto anch’io il prossimo episodio!
Intanto ti auguro buon lavoro! 🙂
E VAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!
DOMANI A LAVORARRRRRRRR
«La vittoria è grande, ma ancora di più lo è l’amicizia.»
UN ABBRACCIO
BUONA SETTIMANA
E …ASPETTO IL PROSSIMO EPISODIO PRRRRRRRRRRR
La mia attesa è stata ricompensata da altre incantevoli vicende da leggere e immaginare, davvero bravo Naz, ti conviene continuare a scrivere perchè mi interessa il seguito!
E perchè mai la storia dovrebbe avere un finale diverso da questo?
“D’altronde io vivo con il fare l’ idraulico.” Perfetto!
Per me dopo i baci lunghi e interminabili, e quel fare “l’ amore tutta la notte in ogni angolo della casa, in ogni dove.” la storia è romanticamente terminata qui…il seguito, la routine di una storia già vista, gustata, vissuta e normalizzata potrebbe non interessare.
Mi piace come scrivi.
il mio idraulico non scrive così bene! Complimenti !
……..mi unisco…..complimenti!
seguirò con attenzione…:-)
vento
letto, e già aspetto la puntata n.ro 3 !
🙂
Buon Week End caro Naz, Bacioniiiiiiiiiiiiii e abbraccioniiiiiiiiiii!
..beh…ci lasci sospesi????
su..scrivi…
buon week
vento
Qui non ti scrivo nente vado di corsa alla prima parte, cominciare dalla fine sarà insensato, ma io lo trovo pieno di suspence!ciao, Maria
Tristezza non andare mai via … ( parole di una nota canzone), perché è meraviglioso e struggente perdersi
nei ricordi dell’ Amor perduto.
Si arriva con dolce batticuore fino all’ultima parola … e
leggerò il seguito appena mi sarò piacevolmente ripresa.
A presto
Gina
CIAO … BUON POMERIGIO
STO CERCANDO PELO … //”” \\