Le sei del mattino. Freddo, buio nella stanza colma di sordi ingombranti silenzi. Nulla turba il mio sconfinato malessere, niente, nessun pensiero riesce a darmi guizzi di normale umore. Apro la finestra e fuori è ancora notte. C’è una nebbia fitta, ferraginosa, tanta da non far trasparire nulla. Le luci color arancio dei lampioni ancora accesi confondono ancor di più i paesaggi. Inizio nella mia mente a scolpire istanti, assemblo immagini dando così forma alla vita. Tutto lentamente si muove, il sipario si alza polveroso su questa giornata bigia, come ce ne sono state tante altre e ancora ce ne saranno. Guardando fuori dalla finestra focalizzo il mio interesse su di un vecchio cane grigio, perso nel suo gironzolare stanco, assorbito dal peso del suo vivere. Rovista nei cassonetti della spazzatura senza nulla pretendere…forse non è vecchio, magari si porta male i suoi anni, magari è stato lasciato dalla fidanzata così da mollarsi lascivo nella sua non voluta libertà. Cosa fare oggi? Non lo so – non ho la più pallida idea. Quasi quasi esco – sì, vado ai laghi a farmi una bella passeggiata – Sì! Di buon mattino per respirare aria salubre, fresca. Potrebbe essere un’idea! No, credo di no, non lo farò. C’è nebbia, cosa ci vado a fare ai laghi? Sono solo, nessuno mi corre dietro, nessuno, libero purtroppo. Con Federica è finita tre mesi fa. Ha lasciato un enorme spazio vuoto in me e dentro questa casa col parquet, con troppe assurde comodità, soprattutto piena di lei e delle sue tante cose che ha ancora qui. Accendo la TV, in onda le previsioni del tempo parlano erudendo in maniera concisa che qui al nord la giornata sarà di schifo: nebbia poi pioggia. Nel centro Italia invece, in special modo sul versante tirrenico, la giornata si prospetta buona, dalla temperatura primaverile. Sconfitto penso – qui al nord siamo i soliti sfigati, il bel tempo è raro, siamo immersi sempre nel grigio che è vero, assume diverse sfumature, ma sempre di grigio parliamo. D’altra parte per me va bene, è un colore che si intona perfettamente allo stato d’ animo che ho in questo periodo. Ho fame ma non faccio colazione, ho voglia di uscire ma non esco, vado al pc ma non l’accendo, mi masturbo? sì! così mi riprendo da questo incocludente torpore. Lo faccio. Sbrigando la pratica sessuale fai da te pensavo ad occhi chiusi a tutte le volte che facevo l’amore con Federica, alle sue sinuose forme, ai suoi seni piccoli e delicati, perfetti, al suo culo, unico, uno Stradivari. Ok, lasciamo perdere. Oggi cosa faccio?Sto a casa, scrivo, leggo, mi trastullo, mi ammazzo, che faccio? Penso, poi decido così. All’ improvviso via, via, agire! Altrimenti va a finire che rimango prigioniero solo dei miei ricordi, deprimendomi ancora di più. Prendo il mio trolley dal ripostiglio, inizio a riempierlo di indumenti alla rinfusa: un maglione a collo alto, T-shirts due, una grigia, una nera, mutande fucsia, piacevano a Fede, un altro paio azzurre. Va be’…poi dentrificio, schiuma da barba, Jeans, pigiama, ci butto anche una cravatta rossa. Non comprendo il motivo per il quale ce la metta, io non le porto mai le cravatte, ma ora mi prende così. L’ ultima volta che ne ho messa una è stato due anni fa, quando sono andato a Viareggio a ritirare un premio letterario – perché letterario? cosa c’entro, direte voi? Semplice, sono uno scrittore. Anche abbastanza noto, ho pubblicato diverse cose. I miei colleghi chiamano opere i loro libri, io no, è un aggettivo che non mi garba, troppo altisonante. I miei libri, le mie storie, i miei racconti, le chiamo cose. Prendo anche il mio indispensabile borsone a tracolla nero, ci infilo il notebook, la macchina fotografica, una Nikon non può mancare, non sono bravo a fare le foto ma adoro farle. Il blok notes per eventuali appunti, penne in quantità industriale, le perdo sempre, poi amo avere con me tante penne, hanno più valore dei soldi. Del vile denaro ne posso fare a meno, l’ importante è che non mi dimentichi la card Visa e il Bancomat. Ora sono pronto per andare, chiudo la valvola del gas, stacco la corrente elettrica dall’ interruttore generale, butto del mangime al mio amico Leopoldo, un pesce rosso che si ostina a vivere resistendo anche a me che lo trascuro spesso. Per lui sono peggio di uno tsunami, comunque penso mi sia affezionato come io a lui. E’ rimasto uno dei pochi che non mi dice mai bugie, mai cattiverie, sì insomma, è discreto- è proprio il caso di dire che sia muto come un pesce. Ok ora è davvero tutto in ordine. Sono pronto. Vado.
la donna della mia vita “una mattina” 1° episodio
24 gennaio 2011
Commenti su: "la donna della mia vita “una mattina” 1° episodio" (25)
Si percepisce lo stato di abbandono, soprattutto mentale…..l’incapacità di decidere in modo razionale. Molto bello Nazzarenno, sei davvero bravo……buon inizio settimana, un abbraccio.
Quanti riflessioni ci passano per la testa prima di uscire, succede anche a me prima di iniziare una cosa penso a chi sa cosa, a volte e spaventosa.. e poi cosa hai fatto durante questa giornata???
Serna settimana carao Nazzareno, ti abbraccio Pif
🙂 — si
ok …ma hai deciso dove andare??
e soprattutto tornaaa…ahhh ciao buona settimana
Molto, molto bello…….
Ti auguro un buon inizio di settimana,
Luciana.
Ciao Nazzareno rispiondo qui al messaggio lasciato prima da me, sono pienamente d’accordo, e da oltre 10 anni l’italiano vota per Berlusconi, mio marito dice sempre “Ogni Paese si merita il proprio GOVERNO”.. forse ha nanche torto.. ti abbraccio Pif
..cerco sempre di trovare un filo che lega il personaggio descritto con chi lo scrive….
ci riuscirò?
…si tratta di mettere insieme gli uomini della tua vita ( di scrittore), te Naz, e trovare un punto d’incontro…
Buon lavoro…
vento
venticello primo non sono uno scrittore questi personaggi che faccio vivere in queste cose ,racconti c’è molto di me un pò a sprazzi ma c’è la scrittura mi aiuta a capire . vedrai che il filo conduttore lo troverai.rispondendo a silvi si cè uno stato di abbandono ma comunque è di fronte al problema. rosa…. torna torna stai tranquilla ciao a tutte
Difatti , scrivi per diletto.
Ma in questo caso il personaggio è uno scrittore…tra te e lui …quel filo.
Buona giornata.
vento
Mi stai diventando un narratore esperto caro Nazza. Aspetto il seguito di questa storia…. anche questa vera e tua?
Un bacio
A che bello sarebbe svegliarsi cosi’ e decidere di andare, cosi’ senza pensarci su piu’ di tanto…
Dona
Ps: ma come si veste sto tipo!?! 🙂
Ciao Naz, mi piace come inizia questo racconto…il protagonista si ribella all’immobilità e al grigiore che lo circondano e decide improvvisamente di andar via…niente di programmato…è così che a volte si dà una mano al destino.Aspetto il seguito.Buona settimana!
Partire, andare, esplorare, viaggiare. Ma poi tornare, perchè a casa qualcuno ci aspetta, fosse adesso solo un pesce rosso che si ostina a volerci bene. Bel racconto pieno di significati.
Ciao, buona settimana
Ciao,quanto mi piace leggere i tuoi racconti!!!!
Sì, si leggono in modo scorrevoole,leggero e nel contempo si assorbono le situazioni e gli stati d’animo…..
Alla prossima….Ciaoooooo.
Una fuga per non stagnare nei ricordi, direi che è una buona mossa. Intrigante il tuo racconto, vediamo dove ci porta lo scrittore. Ciao, buona serata. Pat
Bello questo racconto….adesso aspetto di leggere il seguito…
Buon pomeriggio Naz
Quando il grigio è cosi’ opprimente
da diventare un tutt’uno coi nostri pensieri,
meglio prenderesi su e andare alla ricerca del sole ..
o di qualsiasi altro colore che spazzi via il grigio …
un sorriso, nuona serata
elisa
… quella di uscire di casa dandosi una mossa è un ottima scelta.
Ma senza una meta? Senza uno scopo dove arriveremo?, Cosa faremo? cosa saremo?
Un abbracio Sol’
…e riposati, allora!!
Nazzerenuccio…ogni tanto ci vuole, sai…
🙂
vento
Evviva Naz che bello passare a trovarti e deliziarmi con un nuovo racconto, me lo sono letto tutto d’un fiato e sono prontissima per il prosieguo.
PS La cravatta rossa m’intrippa assai.
PPS Un abbraccissimo di quelli strett strett
Sto aspettando un altro bel racconto…!!!! ehehehe Buon fine settimana.Ciao.
A piccole dosi, inizio a conoscerti, e mi sorprende in
positivo la tua simpatia e voglia di vivere, ache se tu
mischi divinamente le carte.
Un forte Ciao
Gina
Ps
Però sei bravo.
Ciao Naz passo al volo è già tardi per me ma mi riprometto di tornare con calma.
Il protagonista è un pò “grigio” non trovi?
i love it
your good