Niente altro vi dico

Il canto di un flauto l’urlo di un auto
sirene strappate nella notte gelata
il respiro affranto, il viaggio aspettato
miscugli metallici e schianti pesanti
orde invisibili nel buio più buio
nero come la morte assurdo come la sorte
trepidi respiri
nessuno che accorre, sirene lontane aggrovigliano la fine
di un uomo un destino sofferto stentato
di colpo annientato nessuno ero nessuno sono
non lascio ricordi solo un paio di accordi
un suono, una nenia, una triste melodia
un passato di gloria un presente da niente
il bastardo è fuggito ne alcun l’ha inseguito
a casa respira la farsa dei doni dei baci e gli abbracci
perfidi auguri
disteso rimango sul fondo ghiacciato
asfalto crudele e gocce salate di un cane fedele
le sirene che tacciono
un destino tribale di un ultimo soffio
due righe sul giornale
nient’altro vi dico
un rigo vermiglio uno stenuo augurio
signore era solo un saluto una ricerca di aiuto
era solo un indifeso buon Natale
cercavo da mangiare e non certo morire
in questo ricordo mi polverizzo
un guaito un sorriso e un fiore appassito
non serbo rancore e non cerco vendette
vi lascio una nota una bianca carezza
nessuno maledico
e nient’altro vi dico
vivete la vita, la mia è finita.